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TIRO al BARATTOLO

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UNO SPETTACOLO SENZA ARTISTI

Su quotidiano spagnolo"YA" e' apparso, non molto tempo fa, un articolo a firma di Tonio Guevara dal titolo"UNO SPETTACOLOSENZA ARTISTI".
L’ articolista prende spunto dal rapporto del pubblico con lo spettacolo e della diversità di interesse del pubblico adulto per lo spettacolo circense e altre forme di spettacolo come il cinema, il teatro o i concerti.
Uno dei fattori di disinteresse del pubblico potrebbe essere individuato nella perdita da parte del circo di alcuni "segni di identità" che gli erano caratteristici in passato e dal tipo di "marketing" che le imprese circensi adottano nei confronti di un pubblico che, di fronte ad una massiccia offerta culturale è costretto a fare delle scelte che non sono dettate solo dal gusto personale ma anche dal tipo di rapporto che si istaura tra spettacolo e pubblico. In genere, afferma il giornalista, le scelte cadono sullo "spettacolo-padrone"; intendendo con questa parola lo spettacolo che considera correttamente il pubblico nella sua doppia veste di spettatore e consumatore di prodotto artistico.
Il pubblico si interessa ad un film, anche perché conosce l’attore protagonista e le sue qualità artistiche, così per i teatro, la musica o la danza, I’interesse decade nel caso di esordienti, a meno che la produzione non sia preoccupata d’informare e preparare opportunamente il pubblico.
Non così avviene oggi per il circo, contrariamente a quanto avveniva un tempo, quando nei manifesti si annunciava la ricchezza del programma e gli artisti che lo componevano. Oggi
questi manifesti sono oggetto di collezione da parte degli appassionati di tutto il mondo,indipendentemente dalla ricchezza della veste tipografica.
Nella spettacolo circense spagnolo (ma così avviene anche in Italia) il cartellone con la presentazione del programma e degli artisti è stato sostituito da slogans come:"i1 più grande spettacolo del mondo", "oscar internazionale del circo", ''festival mondiale: venti paesi e trenta circhi partecipanti","la produzione circense più importante di tutti i tempi" ecc. che lasciano il pubblico completamente insensibile, mentre potrebbe verificarsi il contrario se I’impresa circense si preoccupasse di pubblicizzare progranuna e artisti, facendo conoscere i loro nomi e farli diventare beniamini del pubblico.
Questo tipo di informazione dovrebbe aiutare a smuovere i mass media e i critici di spettacolo, aumentando l’interesse per questo tipo di spettacolo e una maggiore partecipazione di pubblico sotto gli chapiteau.

In Cammino, dicembre 1990